Come usare la mano d’appoggio: il ponticello

Un buon tiro, nel gioco del biliardo, ha origine nel momento in cui si avvia la fase di preparazione. Per eseguire in modo corretto un tiro, riveste un ruolo preponderante anche il modo in cui sosteniamo la stecca con la mano appoggiata al tavolo, ovvero il modo in cui effettuiamo il cosiddetto ponticello.

Per il ponticello esistono due impostazioni: il ponticello a mano aperta e il ponticello ad anello. Il primo rappresenta l’alternativa più versatile, oltre che più semplice da impiegare, e rappresenta l’unica scelta quando dobbiamo effettuare il cosiddetto colpo in testa.

Il ponticello a mano aperta si esegue ponendo la mano in modo saldo (ma senza esercitare una particolare pressione) sul tavolo con le dita aperte. A questo punto ritraete leggermente le dita tenendole tese. Il polso deve essere sempre a diretto contatto col panno. Alzate il pollice avvicinandolo all’indice fino a formare una sorta di V: è proprio all’interno di questo spazio che dovrete far scorrere la stecca. In base alle necessità, potrete adeguare l’altezza della mano di sostegno a seconda del tipo di tiro che vorrete eseguire e del punto della bilia che intendete colpire.

Più complessa è, invece, la tecnica per il ponticello ad anello, tanto che viene usata prevalentemente dai giocatori più esperti, mentre i principianti si affidano quasi tutti alla tecnica con mano aperta, anche se con un po’ di esercizio è facile abituarsi. Il ponticello ad anello, inoltre, è più affidabile in termini di precisione del tiro, quindi consigliamo a tutti di imparare a usarlo e di non scoraggiarvi dopo i primi tentativi che andranno sicuramente male, ma ci siamo passati tutti.

Il ponticello ad anello si chiama così perché la stecca, durante la fase di caricamento del tiro, viene avvolta dall’indice conferendole così molta più stabilità rispetto al ponticello a mano aperta. L’uso di questa tecnica, inoltre, garantisce molti vantaggi. In primo luogo, è più efficace quando vogliamo effettuare tiri di potenza, poiché la presa della stecca è più stabile e, inoltre, è molto affidabile quando dobbiamo colpire la bilia nella parte inferiore. Inoltre, in alcune posizione scomode l’uso dell’anello è praticamente l’unica ancora di salvezza. L’unica controindicazione, invece, riguarda i cosiddetti colpi in testa, dal momento che non è possibile alzare più di tanto il ponticello e si corre il rischio di steccaccia.

Per eseguire correttamente questa tecnica, uniamo indice e pollice come se volessimo formare il gesto dell’OK, portiamo la mano sul tavolo e inseriamo la stecca al centro dell’anello. Probabilmente all’inizio vi sentirete un po’ impediti nel movimento e avrete molte difficoltà nel far scorrere la stecca per colpire la bilia: la posizione delle dita, infatti, è piuttosto innaturale e richiede qualche periodo di adattamento, ma i benefici compensano di gran lunga gli sforzi necessari all’apprendimento.

Oltre ai casi in cui la bilia è attaccata o comunque nelle immediate vicinanze della sponda, non è possibile usare il ponticello ad anello anche nelle situazioni dove la nostra bilia è coperta dal pallino: qui non potrete che colpire la palla in testa e per far ciò sarà necessario alzare di molto la mano d’appoggio, pertanto non c’è altra scelta che usare il ponticello a mano aperta tenendo tre o quattro dita ben distese e alzate. Simili considerazioni valgono anche per quando la battente si trova vicino al castello, anche se l’altezza ridotta dei birilli consente una posizione più a comoda e a contatto col tavolo della mano d’appoggio.

Infine, diverso è il caso in cui la bilia è vicina alla sponda ma la direzione del tiro è parallela alla sponda stessa. Potendo poggiare almeno tre dita sul tavolo e le restanti sulla sponda, infatti, è consigliabile usare l’anello, ma anche la mano aperta rimane un’opzione altrettanto valida.

La scelta del ponticello da usare è comunque lasciata al giocatore: non scegliete una tipologia solo perché vi viene consigliata, ma trovate la soluzione per voi più comoda e che vi consente di giocare in modo più sciolto e naturale. Qualunque sia la vostra scelta, nella preparazione del tiro la mano d’appoggio dovrà sempre essere immobile e posizionata in modo tale da favorire un totale contatto col tavolo a dita e al polso. La stecca deve essere sempre posta in modo tale che scorra agevolmente sia avanti che indietro, pertanto se notate qualche difficoltà nel movimento prendete in considerazione l’ipotesi di fare ricorso a un guanto o, in alternativa, a usare del borotalco (con parsimonia, onde evitare che qualche granello finisca sul tavolo sporcando il panno). Regolate sempre la distanza del ponticello dalla bilia in base al tipo di tiro che volete effettuare e alla quantità di velocità che intendete imprimere alle bilie: la regola generale è che per tiri di precisione dovete avvicinare il ponticello, mentre per tiri di potenza dovete allontanarvi.

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